Uomo in una foresta rappresentante l'ultimo terrestre(fonte: Stefania Ulivi,  Corriere)
Ancora sul Festival del cinema di Venezia. Vogliamo infatti presentare un altro film che è piaciuto sia al pubblico che ai critici: L’ultimo terrestre, di Gian Alfonso Pacinotti, meglio conosciuto dagli amanti dei fumetti e delle graphic novel con il nome di Gipi. “Il film, girato tra Pisa e dintorni, è ambientato in un’Italia del prossimo futuro (‘Diciamo tre anni. Non di più’), dove l’annuncio ufficiale dell’arrivo degli extraterrestri non provoca nessuna reazione significativa, come se la disillusione fosse arrivata a un punto tale che l’incapacità di immaginare un futuro ‘diventa sistema‘. Il soggetto non arriva da un fumetto di Gipi, bensì dal libro di Giacomo Monti Nessuno mi farà male, amico e allievo dell’autore. … I personaggi di Gipi non hanno nulla di eroico o epico. ‘Ho fatto dei personaggi brutti e sbagliati. Truffaut diceva di trattare con rispetto i cattivi, invece i miei sono delle macchiette terribili. Ma di macchiette terribili ne vedo molte nella classe dirigente italiana. Mi sono detto che Truffaut non aveva visto l’Italia del 2011″.
Per leggere l’articolo di Stefania Ulivi, clicca qui: Corriere

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diventare sistema, significa diventare normale
macchietta, significa personaggio bizzarro, caricaturale
L’ultimo terrestre

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