Grappoli d'uva sui tralci

(fonte: La Stampa)

L’uva, e la vendemmia, segnano il passaggio dall’estate all’autunno. In questi giorni la vendemmia è entrata nella sua fase calda, anche perché molti produttori sono stati costretti ad affrettare i tempi a causa delle alte temperature di questi ultimi giorni dell’estate.  L’uva, il frutto della pianta di vite, viene sia destinata alla produzione di vino, sia al consumo fresco. E’ un frutto al quale alcuni studi scientifici riconoscono tra l’altro proprietà benefiche per l’organismo, anch’esse in linea con il periodo caldo dell’anno: uno studio pubblicato sul Journal of the Science of Food and Agricolture attribuisce infatti ai chicchi di uva proprietà tranquillizzanti, grazie alla melatonina presente nell’uva nera, che dovrebbe aiutare a regolare i ritmi circadiani negli esseri umani.
L’uva è quindi non solo buona, ma anche preziosa per il nostro organismo, ricca di elementi minerali, potassio e vitamine. E’ un frutto di una pianta dalle origini antichissime, che nel meridione italiano ha trovato già al tempo delle colonie greche un terreno molto fertile su cui svilupparsi, tanto che nell’antichità la zona veniva indicata come Enotria, cioè terra del vino.

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Uso della lingua

fase calda: significa fase cruciale. Caldo può anche avere il significato di momento cruciale
in linea: significa coerente a qualcosa. In questo caso le proprietà benefiche dell’uva sono appropriate alla stagione in cui l’uva matura.

 

Settembre, il mese dell’uva

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