Manifesto per il referendum sull'acqua e le centrali nucleari A solo due settimane dalle elezioni amministrative,  gli italiani sono andati di nuovo alle urne nei giorni del 12 e 13 giugno,  per un referendum popolare  su quattro questioni di grande importanza per il futuro del paese.  Questi erano i quesiti su cui hanno dovuto esprimere la loro opinione:
la privatizzazione dell’aqua: l’abrogazione (eliminazione)  di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati.
la tariffa dell’acqua:  l’abrogazione  della legge che permette alle società che gestiscono l’acqua di ricavarne profitti, aumentando la bolletta dell’acqua.  
il nucleare: l’abrogazione della  norma per la realizzazione di centrali nucleari in Italia. Se non si volevano centrali nucleari in Italia allora la risposta era SI alla cancellazione di questa legge.  
il legittimo impedimento: è l’istituto giuridico che permette ad un imputato che abbia cariche rilevanti nello stato di non presentarsi a un processo perchè è “impedito” dalla sua occupazione.  In base a questa legge l’attuale primo ministro Silvio Berlusconi non può essere giudicato per i vari reati di cui è imputato. Chi rispondeva SI voleva che questa legge venisse abrogata.
Affinché ciascuno dei quattro referendum fosse valido, era richiesto il voto, per il rispettivo quesito, del 50% più uno degli aventi diritto al voto, ottenere cioè il quorum.
 Il quorum è stato raggiunto e i referendum sono passati con una stragrande maggioranza di SI.

Uso della lingua

andare alle urne (ballot boxes): andare a votare. 
quorum: nome maschile latino invariabile il numero minimo di voti per eleggere un candidato oppure il numero minimo di persone per approvare una proposta
stragrande: il prefisso “stra” significa molto. Stragrande significa quindi molto grande o enorme.

Gli italiani di nuovo alle urne

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