uomo intervistato da molti giornalisti(fonte: Repubblica )

“La vita è una questione di scelte” è uno spot di 44 secondi, censurato in Australia ed ora in rete, realizzato dal gruppo ‘The Works’ di Sidney per l’associazione Exit international. È stato rilanciato in Italia dall’Associazione Luca Coscioni e dal Partito Radicale.

Dopo la morte di Eluana Englaro il dibattito sull’eutanasia in Italia  è cresciuto in modo esponenziale.
Per questa ragione ci sembra interessante riproporre ai lettori del nostro blog le tappe più importanti e i nodi più dibattuti della questione.
Il 9 febbraio 2009 Eluana Englaro moriva nella casa di cura “La Quiete”.  Aveva 38 anni ed era vissuta per 17 anni in stato vegetativo, . Contemporaneamente, al Senato si discuteva il progetto di legge attraverso cui il Governo cercava di impedire la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione che ancora tenevano in vita la ragazza. Con la morte di Eluana terminava anche la lunga battaglia giuridica che suo padre portava avanti da quando la ragazza era rimasta coinvolta in un’incidente automobilistico, il 18 maggio del 1992, mentre tornava da una festa. Ma il dibattito scatenato dal suo caso rimaneva aperto e il clima politico molto caldo. Mentre il Governo Berlusconi era fautore di una legge che impedisse il diritto all’eutanasia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva fin da principio appoggiato la decisione della Corte Costituzionale rifiutandosi di firmare il decreto del Governo che impediva la morte di Eluana.   L’Italia intera aveva seguito con molta passione la vicenda di Eluana, ed era spaccata in due.  Tuttavia, secondo un sondaggio Demos condotto per il quotidiano “La Repubblica” nel Novembre 2008 risultava che alla domanda: “Lei è favorevole o contrario alla possibilità di lasciare un testamento, il cosiddetto testamento biologico, in cui dare indicazioni ai medici e ai familiari di cosa fare in caso di coma irreversibile?” gli intervistati avessero risposto:
Favorevole 79,4% Contrario 13,3% Non sa/non risponde 7,3%
Nonostante la netta prevalenza dei favorevoli al biotestamento, il 26 marzo del 2009 il Senato ha approvato il molto contestato decreto legge Calabrò,  con 150 voti a favore e 123 contro. Questo è il testo dell’articolo di legge (DDL).
Le ragioni dell’opposizione contro questo testo di legge sono che con alcune opportune modifiche la maggioranza avrebbe di fatto annullato la validità del biotestamento. La più grave delle clausole  apportate alla legge è quella della “non obbligatorietà” da parte dei medici,  per cui come – sottolinea Gaetano Quagliariello, vice presidente dei senatori Pdl – Vogliamo lasciare al medico un margine per poter intervenire a fronte di nuove evidenze scientifiche”. L’opposizione, a partire dal senatore Pd Ignazio Marino accusa la “modificata” proposta di legge  di esssere “una presa in giro per i cittadini – per cui il biotestamento diventerebbe  secondo Felice Casson (Pd) – “carta straccia“.

Per leggere l’articolo, clicca qui: Repubblica 

Uso della lingua

Palazzo Madama: Palazzo Madama è la sede del Senato della Repubblica. Spesso nel linguaggio giornalistico il termine sta ad indicare il Senato vero e proprio.

carta straccia: letteralmente carta straccia significa “waste paper”, qui indica qualcosa del tutto inutile.

Nella Carta il diritto di rifiutare le cure

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