bambino per mano a un uomo

(fonte: Corriere)

“Cosa resta del padre? Bella domanda, nel giorno della festa del papà”, inizia il suo articolo del 19 marzo – festa del papà – Paolo Di Stefano. E continua, “Ecco dunque arrivare opportunamente in libreria, edito da Cortina, il saggio di Massimo Recalcati, proprio con quel titolo: Cosa resta del padre? La tesi da cui si parte è che i genitori sono oggi più preoccupati di farsi amare dai loro figli che di educarli, più ansiosi di proteggerli che di sopportarne i conflitti. Il che vale a maggior ragione per i padri, anzi, si potrebbe tranquillamente essere più radicali di Recalcati affermando che la funzione educativa viene sempre più spesso demandata alla madre, la quale si sobbarca non solo quel che tradizionalmente era suo compito (la gestione della casa), ma anche quel che un tempo veniva condiviso con il marito: l’educazione dei figli. Insomma, mentre la madre ha moltiplicato le proprie funzioni, il padre si è sottratto a quasi tutto. Tanto più se si aggiunge alla figura materna il compito di contribuire, con il marito, al sostentamento economico della famiglia: altro che 27 ore di lavoro!

“Il padre, osserva Recalcati (che è uno dei più noti psicoanalisti lacaniani), non è più Padre con la maiuscola, cioè pater familias, e ogni tentativo di restaurare quel tipo di Ordine o Legge non può che risultare oggi fallimentare. Dunque, che cosa resta del padre? O meglio che cosa resta al padre (con la minuscola)? Resta la possibilità di testimoniare ai figli passioni, vocazioni, progetti, senza pretendere di proporre i modelli o i valori universali del passato”.

L’articolo è a pagamento: Corriere

Uso della lingua

Come in molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà in Italia viene festeggiata il giorno di San Giuseppe, padre putativo (presunto, considerato tale dalla tradizione) di Gesù.

Papà d’Italia

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