Logo di Se non ora quando

(fonte: Katia Riccardi,  Repubblica)

Per il 13 febbraio è stata indetta in 113 città italiane una manifestazione nazionale delle donne. Una nuova manifestazione, ancora più imponente di quella delle “Donne in piazza con la sciarpa bianca” dello scorso gennaio (Italian News Week 29 gennaio).
L’iniziativa è  stata promossa dal comitato  Se non ora quando? da cui anche l’evento prende il nome. Se non ora quando è più che uno slogan. È  infatti anche il titolo, ispirato a un detto rabbinico. di un noto romanzo di  Primo Levi. Le promotrici durante una conferenza stampa hanno chiarito che c’è una linea sottile che separa moralismo e buon senso, mobilitazione e protesta, offesa e ferita. Che divide la libertà sessuale dalla prostituzione e dalla corruzione. Le donne camminano con grazia su questa linea rossa. Ne conoscono bene il confine, sanno gestire l’equilibrio. Non è dunque da una ferita che è nato il comitato ma da una presa di coscienza che, la regista Francesca Comencini ha spiegato così: “Il nostro Paese è stato seppellito lentamente dalla neve. Una neve fatta di immagini e precedenti che ha lentamente sotterrato tutto, addormentato tutto. Lo ha fatto in silenzio, e ci ha portato a quanto oggi stiamo vivendo.

Per leggere l’articolo di Katia Riccardi, clicca qui: Repubblica

Note culturali

il detto rabbinico: “Se non ora quando” è  attribuito a Hillel il Vecchio. (“If I am not for myself, who will be for me? And when I am for myself, what am ‘I’? And if not now, when?)

La voce delle donne scende in piazza “Per la dignità di tutte e tutti”

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