Walter Vetroni(fonte: Federico Rampini, Repubblica)

WALTER VELTRONI scrive una lettera che viene pubblicata oggi su la Repubblica. Una lettera che partendo dalle problematiche e dai casi giudiziari che interessano il capo del governo Berlusconi, invita a una decisa presa di posizione del popolo italiano. Ci sembra importante che i nostri lettori siano informati sul grave momento che il nostro paese sta attraversando.

“Il momento che vive il paese è tra i più drammatici che l’Italia abbia mai conosciuto. La sensazione di sfarinamento delle regole minime della vita civile, l’arroganza di chi detiene il potere, la delegittimazione intollerabile del prestigio della nazione all’estero si accompagnano ad una pericolosa sensazione di impotenza e di sfiducia dei cittadini. Un mondo sta finendo, un mondo durato diciassette anni, che ha stravolto il paese senza introdurre una sola modernizzazione.. Oggi l’Italia è un paese stanco, sfibrato, nauseato. E la crisi bussa violentemente alle porte delle famiglie trovando ragazzi imprigionati nella trappola della precarietà, lavoratori in cassa integrazione, piccoli imprenditori schiacciati da burocrazia e stretta creditizia, talenti con la valigia in mano. E, in tutti, una paura nuova per gli italiani. La paura del futuro. Anche gli elettori del centro destra, scrive Veltroni, “sentono un disagio profondo anche se stentano a individuare un’alternativa credibile”. Per questo è il momento “che questo paese faccia sentire la sua voce.  C’è una Italia migliore di quella che domina la vita pubblica. Non un’altra Italia, ma la nazione vera o larga parte di essa. Un’altra Italia, rispetto a quella violenta e inane di oggi. Un paese possibile. Sarebbe allora bello se in uno stesso giorno, in una stessa ora, in tutti gli ottomila comuni italiani, nessuno escluso, i cittadini si riunissero nella piazza centrale, per dire “giriamo pagina, ritroviamo l’Italia”. Una manifestazione civile, non di parte. Senza bandiere, senza comizi che possano dividere. Una grande festa della democrazia italiana. Se a Pieve di Soligo o a Mazara del Vallo,  (sono due comuni all’estremità nord e sud del paese) in quei luoghi meravigliosi che sono le piazze dei comuni italiani, si ritrovassero, come è possibile, milioni di persone, sarebbe anche il modo più bello di celebrare i centocinquanta anni di questo grande paese.
Dimostriamo che c’è un’Italia che ha solo voglia di girare pagina. Dimostriamo che dopo il tempo di Berlusconi inizia il tempo degli italiani. Che vogliono vivere il loro futuro in una comunità solidale, non in un saloon rissoso.
Per leggere l’articolo di Federico Rampini, clicca qui: Repubblica

Uso della lingua

sfarinamento: ridurre in povere (come la farina), distruggere. 
cassa integrazione: quando un dipendente riceve un salario ridotto per stare a casa per un certo numero di mesi.Il salario è pagato dal INPS e non dall’azienda. (Qualcosa di simile all’essere “laid off with unemployment benefits in the USA.)

Note culturali

diciassette anni: ci sono stati quattro governi Berlusconi. Il primo governo Berlusconi è nato nel Maggio 1994. Il quarto è quello presente. Gli utimi diciassette anni hanno avuto anche dei  brevi governi intermedi (Cronologia dei governi italiani http://cronologia.leonardo.it/governi2.htm)
Centocinquant’anni: ricordiamo che nel 2011 si celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia. Infatti la data ufficiale della nascita dello Stato italiano è il 17 marzo 1861.
È ora di scendere in piazza

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