giovane uomo che mostra la lingua(fonte: La Stampa)

E’ difficile da credere che il Pierino dell’arte contemporanea, l’erede della merda d’artista, il guerrigliero delle arti visive ma anche l’artista nato povero ma non dell’Arte Povera diventato l’Italiano più caro al mondo, insomma avete capito, “lui”, Maurizio Cattelan, stia per superare il mezzo secolo di vita. Come ci si sente a 50 anni? “Uguali, direi. Ma più che celebrare i 50 anni, celebro 20 anni di permanenza nello stesso mestiere, l’artista: tutti i lavori che ho fatto prima al massimo sono durati un paio di anni”. In effetti Cattelan è rimasto uguale a quando c’incontravamo nel 1993 nello stesso ristorante giapponese, Shima, nell’East Village di New York dove abbiamo fatto questa intervista. Sembra geneticamente disegnato per essere un personaggio eterno da fumetti. Stesso peso, qualche capello grigio in più e anziché abiti sgraffignati oggi indossa T-shirt autoprodotte griffate (firmate) Cattelan. Unica differenza: 17 anni fa anche se con fatica chi pagava il conto del ristorante ero io, mentre oggi è lui.
Oggi le cose sono leggermente cambiate, le opere di Cattelan non sono così facili da avere e costano svariati milioni alle aste e sul mercato privato.

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Uso della lingua

Pierino: per antonomasia, dal ragazzino ingenuo e terribile protagonista di tante storielle.

In quest’articolo il giornalista, Francesco Bonami, scrive con un linguaggio molto disinvolto, mescolando termini colloquiali (come sgraffignare, per rubare) ad altri appartenenti alla sfera dell’arte.

Cattelan compie 50 anni

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