figure con fumetti in lingue diverse

(fonte: Maurizio Molinari, La Stampa)

L’idea è venuta a due docenti di linguistica della City University of New York, Daniel Kaufman e Robert Holman. Il progetto si chiama “Endangered Language Alliance” e ha lo scopo di redigere la mappa delle lingue che si parlano a New York, molte delle quali sono in via di estinzione. New York ha un’eredità linguistica unica per effetto dell’arrivo di milioni di immigrati dalle più remote località del Pianeta. “Delle 6500 lingue parlate oggi sulla Terra circa il 90 per cento sono destinate a estinguersi nel Ventunesimo secolo, qui a New York possiamo salvarle” si legge nel documento di fondazione dell’iniziativa. Per avere un’idea delle dimensioni dell’impresa intrapresa da Kaufman e Holman basti pensare che se nelle scuole di New York si parlano 176 lingue – già un record – in tutta la città superano le 800. Il lavoro di classificazione è iniziato con il vlashki istriano. A parlarlo erano in origine gli abitanti dei villaggi vlashki dell’Istria, la penisola adriatica vicino a Trieste, che sono quasi tutti immigrati a Queens.

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A New York un archivio delle lingue del mondo

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