figurine di calciatori
(fonte: Gianfrancesco Turano,  L’Espresso)
Con quanto vanno in pensione i calciatori in Italia? Non molto, se si considerano gli stipendi che ricevevano nel pieno della professione. Beppe Baresi, ad esempio calciatore  di serie A e pensionato a 52 anni, è stato fortunato perche’ invece di stare in panchina ai giardinetti assiste l’allenatore dell’Inter  Josè Mourinho. La sua pensione con il massimo dei contributi si aggira sui 3 mila euro lordi per tredici mensilità, briciole in confronto al milione di euro l’anno che guadagna come vice-allenatore. Ma per i giocatori della  cosiddetta Lega Pro, il futuro è  meno brillante. Per loro la media delle pensioni è di 1800-2000 euro lordi e per chi ha pochi contributi, spetta la pensione minima di 500 euro al mese. Oltre tutto, dopo  la riforma Maroni del 2004, nessun calciatore potrà andare in pensione prima dei 60 o 65 anni a seconda dei contributi accumulati. A compensare per la misera pensione sta il fatto che i calciatori in attività non pagano piu’ del 33 per cento in contributi su un massimale di 92 mila euro di stipendio annuo. Cosi’ anche giocatori come Francesco Totti o Alex Del Piero, qualunque sia il loro stipendio, pagheranno al massimo 30 mila euro l’anno di contributi.
Per leggere l’articolo di Gianfrancesco Turano, clicca qui: L’Espresso
I pensionati del pallone

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